Internazionale
La ricerca in prigione: «Teheran liberi subito Ahmadreza Djalali»
Iran Lo scienziato iraniano in carcere da aprile accusato di spionaggio. I colleghi italiani fanno appello al mondo universitario europeo. Come Regeni: nel mirino c’è la libertà accademica. «Ma questa volta si può intervenire»
Lo scienziato iraniano Ahmadreza Djalali
Iran Lo scienziato iraniano in carcere da aprile accusato di spionaggio. I colleghi italiani fanno appello al mondo universitario europeo. Come Regeni: nel mirino c’è la libertà accademica. «Ma questa volta si può intervenire»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 marzo 2017
Chiara CruciatiROMA
Cosa ne è di Ahmadreza Djalali? Di cosa è accusato? Perché è stato fatto sparire in una cella di isolamento nella famigerata prigione di Evin, a Teheran? Le domande intorno al caso dello scienziato iraniano le carpisci dal racconto della moglie Vida Mehrannia. Dalla Svezia si collega al telefono con la Sala Nassiriya del Senato italiano dove la Commissione per i diritti umani ha indetto ieri una conferenza stampa per aprire uno squarcio sulla vicenda del ricercatore. «Sono costantemente in contatto con il legale di mio marito – dice Vida – Ma è difficile avere informazioni. Non conosciamo neppure i...