Internazionale
La ricostruzione della gente comune
Gaza Lo dimostra nei fatti una Ong italiana, l'Acs, che, mentre le agenzie dell'Onu restano ferme al palo, con un finanziamento della Chiesa Valdese ha cominciato nell'area di Bani Suheila la rimozione di una dozzina di edifici distrutti un anno fa dai bombardamenti israeliani e preparato il terreno per le nuove costruzioni
Operai al lavoro ad al Zannah – Michele Giorgio
Gaza Lo dimostra nei fatti una Ong italiana, l'Acs, che, mentre le agenzie dell'Onu restano ferme al palo, con un finanziamento della Chiesa Valdese ha cominciato nell'area di Bani Suheila la rimozione di una dozzina di edifici distrutti un anno fa dai bombardamenti israeliani e preparato il terreno per le nuove costruzioni
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 4 giugno 2015
Michele GiorgioAL ZANNA (STRISCIA DI GAZA)
Un polverone avvolge al Zannah. E in questa nuvola si muovono senza sosta le ruspe che ammassano macerie e poi le spaccano in pezzi più piccoli. Alcuni operai armati di seghe elettriche tagliano ferro e acciaio, separandolo dal cemento. Il frastuono è assordante ma intorno, dalle finestre delle abitazioni ancora in piedi, qualche bambino osserva incuriosito i movimenti dei mezzi pesanti. Poco lontano, a Bani Suheila, ci sono i resti dell’edificio in cui trovarono la morte 22 civili – tra i quali anche bambini – uccisi sul colpo da una bomba israeliana ad alto potenziale. Pochi, prima dell’offensiva “Margine protettivo”...