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La ripresa cinese c’è ma Xi deve rinviare il brindisi
Il Drago economico I consumi sono diminuiti dell’11,4% nel primo semestre, mentre le esportazioni segnalano una modestissima ripresa, ovviamente lontana dai record della fabbrica del mondo. Evidentemente, la crisi di altri paesi - gli acquirenti del Made in China - non rappresenta una buona notizia per Pechino
Il Drago economico I consumi sono diminuiti dell’11,4% nel primo semestre, mentre le esportazioni segnalano una modestissima ripresa, ovviamente lontana dai record della fabbrica del mondo. Evidentemente, la crisi di altri paesi - gli acquirenti del Made in China - non rappresenta una buona notizia per Pechino
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 luglio 2020
In Cina, se l’avanzata del Pil è la misura del successo, la stabilità ne rappresenta il pilastro indispensabile. La loro unione, che tanta ammirazione ha suscitato per 40 anni, sembra solida e rinnovata. Lo confermano i dati: la pandemia è sotto controllo, l’attività economica riprende, non ci sono sommosse, i numeri sembrano tornare a sorridere. Dopo una tragica diminuzione del 6,8% nel primo trimestre, il Pil è cresciuto del 3,2% nel secondo, sempre in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. Alla fine dell’anno la variazione della ricchezza sarà preceduta dal segno positivo (1% in previsione), anche se sono ovviamente lontani...