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La risonanza dell’Eco

La risonanza dell’EcoUmberto Eco e Gianni Coscia

Il rapporto tra il semiologo piemontese e l'arte del suono Nella vita del grande scrittore, scomparso la scorsa settimana, la musica ha avuto un ruolo di primo piano. Dall’amicizia con Gianni Coscia alle collaborazioni con Luciano Berio

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 27 febbraio 2016
Al funerale di Umberto Eco, nel milanesissimo Castello Sforzesco, una viola da gamba e un flauto traverso, intonano La follia di Arcangelo Corelli, un brano che il romanziere/semiologo amava appunto alla follia, divertendosi in privato a suonarlo alla tromba o al flauto assieme al suo ex compagno di banco del liceo classico di Alessandria. A fare da basso continuo alle linee melodiche del fiato echiano è infatti la fisarmonica di Gianni Coscia, il quale risulta da circa trent’anni un apprezzato originale jazzista, esattamente da quando, nel 1985, un lustro dopo Il nome della rosa, si decide a esordire discograficamente con...

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