Cultura

La rivendicazione consapevole di Calogero Cascio

La rivendicazione consapevole di Calogero CascioCalogero Cascio

MOSTRE Al Museo di Roma in Trastevere fino al 22 di gennaio la prima antologica curata da Monica Maffioli con la collaborazione con i figli del fotoreporter

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 14 dicembre 2021
«Life sta finendo, Look è finito, Paris Match è in crisi, i giornali italiani sono senza una lira, resistono solo i tedeschi. Per questo anch’io viaggio meno. Ma senza rimpianti, perché, in fondo, le cose grosse della mia vita le ho viste», scriveva Calogero Cascio (Sciacca 1927 – Roma 2015) nel 1972. Per una lunga stagione i suoi reportage avevano attraversato la grande storia, fissando con uno sguardo analitico i cambiamenti della società italiana, dalla Sicilia a Roma (Ferdinando Scianna ricorda quella foto che Cascio scattò nel ’58 a Portella della Ginestra: una coppia di contadini che manifestavano), così come...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi