Internazionale
La rivoluzione arriva in tuk tuk: il taxi dei poveri è l’eroe di Baghdad
Iraq Tre ruote diventate il simbolo della mobilitazione popolare, su di loro canzoni e graffiti: sfrecciano in mezzo a proiettili e gas lacrimogeni per portare in salvo i manifestanti. Continua il presidio nella capitale, a Bassora bloccato il porto commerciale. E risuonano gli slogan contro Iran e Stati uniti
Un «tuk tuk della rivoluzione» in piazza Tahrir a Baghdad – Afp
Iraq Tre ruote diventate il simbolo della mobilitazione popolare, su di loro canzoni e graffiti: sfrecciano in mezzo a proiettili e gas lacrimogeni per portare in salvo i manifestanti. Continua il presidio nella capitale, a Bassora bloccato il porto commerciale. E risuonano gli slogan contro Iran e Stati uniti
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 3 novembre 2019
Un tuk tuk si libra in aria intorno al palazzo abbandonato del «Turkish Restaurant», in piazza Tahrir, la sua scia è la bandiera irachena che avvolge i manifestanti. È uno dei murales apparsi in questo mese di mobilitazione popolare nelle città irachene: il protagonista indiscusso è lui, il tuk tuk. Tre ruote diventate il simbolo della rivoluzione, l’eroe della piazza, già meritevole di canzoni e graffiti. E dire che fino all’inizio di ottobre il tuk tuk era simbolo di ben altro: di povertà, di marginalizzazione. Lontanissimo dallo standard dei taxi «veri», quelli che la classe bassa non può mica permettersi....