Economia
La rivoluzione del biologico made in Italy
Nel 2015 le produzioni bio hanno fatto registrare un aumento del 20 per cento. Al top le regioni del Sud, dove i consumi sono però ai minimi. Ma cresce pure l’industria del falso. Le storie positive di Emmaus, Iris e Valle del Marro. E Alce Nero introduce l’«etichetta narrante» inventata da Slow Food
Nel 2015 le produzioni bio hanno fatto registrare un aumento del 20 per cento. Al top le regioni del Sud, dove i consumi sono però ai minimi. Ma cresce pure l’industria del falso. Le storie positive di Emmaus, Iris e Valle del Marro. E Alce Nero introduce l’«etichetta narrante» inventata da Slow Food
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 19 ottobre 2016
Il sud Italia è notoriamente terra di grandi contraddizioni economiche e sociali. Talvolta, pure di paradossi. Fianco a fianco con gli africani del ghetto di Rignano, ad esempio, lavorano i soci della cooperativa Emmaus. Sette anni fa, quando Nichi Vendola era alla guida della Regione, si videro assegnare 1.300 ettari di terreno appartenuti a una famiglia facoltosa del luogo. Sono partiti con un centro di accoglienza per minori disagiati e per tossicodipendenti e sono finiti a produrre biologico. Per la cofondatrice Rita De Padova l’agricoltura si è così riappropriata del suo ruolo di collante sociale. A Rosarno, i soci della...