Cultura
La rivoluzione di Tahrir. Incompiuta ma non per questo irripetibile
Primavere arabe Nel suo saggio per il Mulino, Gianni Del Panta propone un’analisi del contesto sociale all’origine della rivolta. Emerge il ritratto di una popolazione investita dalle idee di libertà, destinata prima o poi a ribellarsi di nuovo
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Primavere arabe Nel suo saggio per il Mulino, Gianni Del Panta propone un’analisi del contesto sociale all’origine della rivolta. Emerge il ritratto di una popolazione investita dalle idee di libertà, destinata prima o poi a ribellarsi di nuovo
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 agosto 2019Edizione 06.08.2019
Il quarto anniversario del golpe militare dell’ex generale Abdel Fattah al’Sisi, il 3 luglio, è passato senza clamori. Eppure appena due settimane prima, in un tribunale del Cairo, moriva in circostanze poco chiare la seconda più illustre vittima del colpo di Stato, il primo presidente democraticamente eletto dell’Egitto, Mohammed Morsi. La seconda vittima, perché la prima è il popolo egiziano. IL TEMPO PASSA in fretta: quattro anni dal golpe, otto dai diciotto giorni rivoluzionari di piazza Tahrir che hanno cambiato il mondo arabo e la percezione che di questo – convintamente dipinto come immobile e monolitico – si ha sull’altra...