La rivoluzione ha le sue fonti
ITINERARI CRITICI «Karl Marx e la letteratura mondiale», un volume di Siegbert Salomon Prawer appena uscito da Bordeaux. La riedizione di un libro fuori commercio dalla fine degli anni Settanta utile alla comprensione del Moro. Nella sua casa londinese, l’autore del «Capitale» leggeva a voce alta Ariosto e le sorelle Brontë, scriveva lettere d’amore citando Ovidio e sapeva già che il gesto letterario è politico. Non c’è scritto del filosofo di Treviri che non sia colmo di citazioni attinte da Eschilo, Dante, Machiavelli, Cervantes, Shakespeare, Defoe, Schiller, Goethe, persino Epicuro e Boiardo
ITINERARI CRITICI «Karl Marx e la letteratura mondiale», un volume di Siegbert Salomon Prawer appena uscito da Bordeaux. La riedizione di un libro fuori commercio dalla fine degli anni Settanta utile alla comprensione del Moro. Nella sua casa londinese, l’autore del «Capitale» leggeva a voce alta Ariosto e le sorelle Brontë, scriveva lettere d’amore citando Ovidio e sapeva già che il gesto letterario è politico. Non c’è scritto del filosofo di Treviri che non sia colmo di citazioni attinte da Eschilo, Dante, Machiavelli, Cervantes, Shakespeare, Defoe, Schiller, Goethe, persino Epicuro e Boiardo