Cultura
La ruggine tossica dell’American Dream
Philipp Meyer Un’intervista con lo scrittore statunitense, autore di «Ruggine americana» e «Il Figlio». Due avvincenti romanzi sul mito della frontiera e del declino industriale. E svelatori della politica di potenza attuata contro i nativi e all’esterno dei confini nazionali
La morte di Custer in una rappresentazione teatrale del 1905
Philipp Meyer Un’intervista con lo scrittore statunitense, autore di «Ruggine americana» e «Il Figlio». Due avvincenti romanzi sul mito della frontiera e del declino industriale. E svelatori della politica di potenza attuata contro i nativi e all’esterno dei confini nazionali
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 21 marzo 2014
Quando una giornalista del Los Angeles Times gli ha chiesto ironicamente se il fatto di aver abbandonato la scuola a 16 anni lo avesse aiutato a diventare uno scrittore, Philipp Meyer non ha avuto la minima esitazione a rispondere: «è stato il fattore decisivo, solo così ho potuto soddisfare le mie curiosità». Dopo un paio d’anni passati a riparare biciclette e come volontario al Pronto soccorso traumatologico di Baltimora, la città del Maryland, dove è nato nel 1974 – è cresciuto nella periferia operaia di Hampden da una coppia che lui stesso ha definito come «bohemien intellettuali legati alle controculture»...