La scelta di Vashti
Vashti Bunyan
Visioni

La scelta di Vashti

Intervista Si è sempre arrangiata con poco la cantante scozzese, diventata un nome di culto nonostante il flop dei suoi pochi dischi. Uscita di scena in un viaggio epico, per decenni Bunyan è stata una voce perduta. Poi il ritorno, dove ha scoperto di avere fan devoti come Devendra Banhart e Joanna Newsom

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 2 marzo 2016
Poche persone possono vantare come residenza un cespuglio di rododendro, un carretto per la vendita del pane oppure una casa diroccata sull’isola di Berneray, nelle Ebridi Esterne. I guru del downshifting e del simple living avrebbero molto da imparare da Vashti Bunyan, maître à penser del «vivere d’ingegno e farla franc», come canta in Wayward, ovvero dell’arte di arrangiarsi con molto poco, quasi niente. Alta, lunghi capelli neri, grandi occhi scuri e miti, la voce qualche decibel più di un sussurro, alla metà degli anni ‘60 era quanto di più simile a Françoise Hardy si potesse incontrare dall’altra parte della...

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