Visioni
La scommessa (vinta) di Jazz is Dead!
Musica Tre giorni di maratona negli spazi del Bunker, tra un tendone da circo e un capannone dismesso: suoni non ordinari in contesti non ordinari.
Brandon Seabrook trio – foto di Amalia Fucarino
Musica Tre giorni di maratona negli spazi del Bunker, tra un tendone da circo e un capannone dismesso: suoni non ordinari in contesti non ordinari.
Pubblicato più di un anno faEdizione del 30 maggio 2023
Nazim ComunaleTORINO
Sesta edizione per il festival torinese Jazz Is Dead!, scommessa vinta di mettere insieme pubblici, generazioni e generi musicali diversi, con il bonus dell’ingresso gratuito. Tre giorni di maratona negli spazi del Bunker, tra un tendone da circo e un capannone dismesso: suoni non ordinari in contesti non ordinari. Il direttore artistico Alessandro Gambo lo chiarisce dall’inizio: ”Non importa chi siamo. Siamo jazz, metal, minimalisti. Siamo museo, planetario, mal di testa, male alle orecchie.” Aprono Leya, duo da New York che con arpa, voce e violino ammalia con il suo avant-folk da camera tra Scott Walker, Antony e Dirty Projectors....