Cultura

La scrittura come atto rivoluzionario

La scrittura come atto rivoluzionario

L'altra sua America Una voce, anche politica, che intuiva l'arrivo di una stagione di grandi arretramenti, dopo il progresso dei diritti civili. Il ricordo di Obama: «Che dono poter respirare, almeno per un tempo, la stessa aria»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 agosto 2019
Luca CeladaLOS ANGELES
A differenza di molti paesi europei – scriveva Toni Morrison, quando forse era ancora lecita questa illusione – gli Stati uniti considerano la bianchezza una forza unificante. Qui, per molti, la definizione di ‘americanità’, è il colore». ERA NOVEMBRE DEL 2016 e l’elezione di Donald Trump aveva traumatizzato profondamente l’America pensante. In un saggio per il New Yorker, Morrison, prima e ancora unica donna afroamericana insignita del premio Nobel, stilava parole intrise di disgusto e sarcasmo. «Per riportare la bianchezza al precedente lustro come marcatore di identità, molti americani bianchi stanno facendo sacrifici personali», affermava. I «sacrifici» comprendevano l’abbandono della...

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