Cultura

La scultrice e il suo doppio

La scultrice e il suo doppio

Mostre Trieste rende omaggio alla scultrice Fiore de Henriquez. Ribelle al fascismo, ermafrodita, innamorata della creta, divenne la ritrattista del jet set, fino a John Kennedy

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 27 novembre 2015
Alla sua Trieste, preferisce quasi subito l’esodo Fiore de Henriquez. Forse per questo la città dov’è nata nel 1921 la lascia a lungo nell’oblio. A undici anni dalla sua morte, ora Trieste finalmente omaggia una delle più famose scultrici internazionali. Il merito va allo Spazio DoubleRoom, con una mostra che mette a fuoco non tanto la produzione scultorea di Fiore de Henriquez, quanto il peso della sua identità queer nello sguardo sul mondo e nel suo processo creativo. In love with clay si intitola la mostra aperta fino al 29 gennaio in via Canova 9. Innamorata della creta, dunque: così...

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