Scuola
«La scuola forma coscienze non nuovi lavoratori precari»
Fuoriclasse Il quarto atto del movimento studentesco contro l’alternanza con il lavoro e il suo mondo: "Non si può morire di scuola". Nuova giornata di protesta in 40 città in tutto il paese. Tensioni a Torino alla sede di Confindustria. A Palermo occupato il provveditorato: "Le nostre vite valgono più del vostro profitto". A Genova: "In questo sistema di sfruttamento nel peggiore dei casi si muore, nel migliore si è precari a vita". "Vogliamo un altro modello di scuola". Alla scoperta di un nuovo movimento: "Lo stiamo ricostruendo. Pensiamo che più siamo, prima riusciamo a risolvere i problemi". Anche ieri il lavoro ha ucciso tre persone: un pescatore, un operaio e un camionista
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 19 febbraio 2022
Per il quarto venerdì consecutivo un determinato movimento studentesco è tornato in piazza ieri in una quarantina di città da Nord a Sud, da Torino a Milano da Roma a Bari o Palermo, per chiedere l’abolizione dei «Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento» (l’«alternanza scuola lavoro», ndr.) e ricordare Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli, i due studenti morti a distanza di tre settimane mentre svolgevano progetti di stage in formazione lavoro. QUESTO MOVIMENTO è in gestazione già dall’ottobre-novembre 2021, quando ci sono stati importanti cortei e, a Roma sono stati occupate 50 scuole. E oggi ha portato altre occupazioni...