Cultura

La sensuale velocità di un mondo perduto

La sensuale velocità  di un mondo perdutoAlcuni contrabbandieri negli anni Sessanta

Narrativa «Con i piedi nell’acqua», le storie di Francesco Cecco Bellosi. Storie di sapienti artigiani, di grandi cuochi e di scaltri contrabbandieri sul Lago di Como

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 6 luglio 2013
Francesco Bellosi, detto Cecco, è un personaggio dal profilo alquanto avventuroso. Nato e cresciuto a Colonno, un paesino sulla sponda occidentale del Lago di Como al centro, negli anni Sessanta, dei traffici legati al contrabbando di sigarette, e in misura minore del caffè, è poi stato militante di Potere operaio con inclinazione a incarichi «particolari». Tra i tanti, l’organizzazione dell’espatrio in Svizzera – a pochi giorni dalla strage di piazza Fontana a Milano, nel dicembre 1969 – del «compagno Osvaldo», ossia dell’editore Giangiacomo Feltrinelli che per l’occasione affibbiò a Cecco il soprannome di Cocco Bill. Per farla breve, nei restanti...

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