Internazionale
La sinistra giordana, tra crisi siriana e islamismo
Elezioni Le formazioni progressiste giordane fanno i conti con le conseguenze della guerra ai confini settentrionali, a cominciare dall'afflusso dei profughi. E sconta il mancato rinnovamento.
Un manifesto elettorale della lista "Maan" – Michele Giorgio
Elezioni Le formazioni progressiste giordane fanno i conti con le conseguenze della guerra ai confini settentrionali, a cominciare dall'afflusso dei profughi. E sconta il mancato rinnovamento.
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 17 settembre 2016
Michele GiorgioAMMAN
La casa di Khaled Ramadan alla periferia di Amman è immersa nel silenzio. Il leader della lista progressista “Maan” si gode qualche ora di riposo prima del rush finale della campagna per il rinnovo del Parlamento. Si vota il 20 settembre. «Sappiamo che la legge elettorale favorisce i candidati delle zone rurali e periferiche legati al potere» ci dice Ramadan. «Malgrado ciò, noi ci proviamo – aggiunge –, siamo determinati a portare avanti il nostro programma di sviluppo economico a favore dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli, di uguaglianza di genere, di separazione tra religione e Stato». Il...