Internazionale
La Siria nove anni dopo: «Fuga di massa, mancano gli aiuti»
Medio Oriente Intervista a Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr: «Solo il 9% dell nostro lavoro è coperto. Dall’inizio del 2020 abbiamo distribuito aiuti con attraversamenti di confine a 180mila persone, ma il nostro accesso alla popolazione è limitato e discontinuo»
Una donna siriana lava il figlio in un campo profughi improvvisato a Ma’arrat Misrin, nel nord della Siria – Ansa
Medio Oriente Intervista a Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr: «Solo il 9% dell nostro lavoro è coperto. Dall’inizio del 2020 abbiamo distribuito aiuti con attraversamenti di confine a 180mila persone, ma il nostro accesso alla popolazione è limitato e discontinuo»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 15 marzo 2020
Nove anni fa, il 15 marzo 2011, le prime manifestazioni di piazza contro il governo di Bashar al-Assad segnavano l’inizio di una delle più brutali guerre contemporanee. La distruzione di un paese, fisica, morale, politica. Lo sfibramento di una nazione, lo smantellamento delle relazioni sociali. Oggi si entra nel decimo anno di guerra, mai finita, con un milione in più di sfollati. Un numero enorme che fa ulteriormente salire il bilancio di chi non conosce più casa, normalità, dignità. Metà della popolazione siriana, 11 milioni su un totale di 22, è ancora sfollato interno o rifugiato all’estero. È in questo...