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La società disciplinare contro l’esercito di “oziosi e vagabondi”

Prevalgono il discorso securitario e l’ordine pubblico: per simulare autorevolezza agli occhi dei cittadini, conquistarne il consenso elettorale, soprattutto occultare l’incapacità di presa sulle grandi decisioni riguardanti la finanza e l’economia

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 aprile 2014
Non potrebbe essere più opportuna la manifestazione di oggi contro la precarietà e l’austerità, per il diritto al lavoro, al reddito, all’alloggio, in definitiva alla dignità. La fase attuale, infatti, è marcata non solo da disoccupazione, precarietà e impoverimento di massa, dalla durezza dell’attacco al salario e alle condizioni di lavoro, dalle privatizzazioni e dalla drastica riduzione degli spazi di democrazia. Ma anche dalla tendenza a tematizzare la questione sociale secondo un lessico e una strategia punitivi. Chiunque rivendichi attivamente il diritto a una vita dignitosa o solo provi a ritagliarsi spazi di sopravvivenza, al di fuori della legalità formalisticamente...

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