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La solitudine dei numeri ultimi
Sul posto di lavoro Quadrini è morto da solo, appeso a una corda nel magazzino in cui lavorava da anni, ma i media tacciono. Se resterà loro il monopolio dell’attenzione sui «numeri ultimi» malati di solitudine, non ci si stupisca quando l’onda di barbarie che avvertiamo crescerà
Sul posto di lavoro Quadrini è morto da solo, appeso a una corda nel magazzino in cui lavorava da anni, ma i media tacciono. Se resterà loro il monopolio dell’attenzione sui «numeri ultimi» malati di solitudine, non ci si stupisca quando l’onda di barbarie che avvertiamo crescerà
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 2 aprile 2017
È morto così Claudio Quadrini, sul posto di lavoro. Di un lavoro fattosi per lui così greve da essere insostenibile, per la vita. Claudio Quadrini Aveva 51 anni, una moglie che lavora nella stessa impresa, due figli ancora adolescenti. La notizia è di per sé atroce. Ma diventa tanto più significativa per la quantità di elementi che vi convergono, vera e propria sintesi del nostro (cattivo) tempo. Quadrini è morto da solo, appeso a una corda nel magazzino in cui lavorava da anni, tormentato da un carico (più psicologico che fisico) cresciuto fino a diventare insopportabile dopo che la fabbrica...