Politica

La solitudine del capo nell’imbarazzante teatrino degli sguardi

La solitudine del capo nell’imbarazzante teatrino degli sguardi

Governo in crisi A Genova Salvini e Di Maio nemmeno si salutano, poi litigano via social sui Benetton. Il leghista trova una spalla solo in Toti

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 15 agosto 2019
Andrea FabozziINVIATO A GENOVA
Non sono più amici, come ha decretato Di Maio: «D’ora in poi chiamiamoci con nome e cognome». Prima però dovrebbero salutarsi. Invece i due vice premier, arrivati nel capannone che ospita la cerimonia di commemorazione delle vittime del ponte Morandi ognuno per conto suo – la lite di governo moltiplica i voli di stato -, si sfiorano ma si ignorano. Il cerimoniale immaginava di aver trovato la soluzione all’emergenza diplomatica, mettendo a sedere il ministro tecnico Moavero in mezzo tra Salvini e Di Maio, in prima fila. Per il resto una complicata combinazione di seggiole era riuscita a evitare ogni...

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