Italia
La solitudine della Valpolcevera, ancora in attesa di un futuro
Per le strade di Certosa Le saracinesche dei negozi sono abbassate, il benzinaio appena prima del viadotto è ancora chiuso, come Vergano che, dal 1956, riforniva le imprese edili con i materiali da costruzione e non riaprirà più. Tutto intorno un’aria di desolazione e abbandono che perdura dal 2018
Il murales di Fantozzi nel quartiere Certosa a Genova, in basso il ponte Morandi nel settembre del 1967
Per le strade di Certosa Le saracinesche dei negozi sono abbassate, il benzinaio appena prima del viadotto è ancora chiuso, come Vergano che, dal 1956, riforniva le imprese edili con i materiali da costruzione e non riaprirà più. Tutto intorno un’aria di desolazione e abbandono che perdura dal 2018
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 agosto 2020
Emanuele PiccardoGENOVA
Una giornata di inizio agosto, poco prima della inaugurazione del nuovo viadotto, e le strade di Certosa, in Valpolcevera, sono deserte, mentre appaiono, quasi all’improvviso i murales sulle facciate delle case. Ritraggono motivi geometrici e floreali ad eccezione dell’omaggio all’attore comico genovese Paolo Villaggio nella postura di Fantozzi, forse a riecheggiare una simbiosi con la storia del quartiere. Le saracinesche dei negozi sono abbassate, il benzinaio appena prima del viadotto è ancora chiuso, come Vergano che, dal 1956, riforniva le imprese edili con i materiali da costruzione e non riaprirà più. Tutto intorno un’aria di desolazione e abbandono che perdura...