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La solitudine delle stelle

La solitudine delle stelle

Joan Mirò A Villa Manin di Passariano, vicino Udine, arrivano quasi duecentocinquanta opere che consegnano un vivido ritratto dell'artista catalano

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 17 ottobre 2015
Per Joan Mirò, l’immaginario non doveva essere impalpabile, ma provocare sensazioni fisiche. Anche guardando il cielo e infilandosi fra le stelle, la terra rimaneva un riferimento che non andava mai perso di vista. Per questo era un sognatore eccentrico, molto «concreto»: ha popolato le sue tele con omini marziani, fiori volanti, nuvole e prati messi sullo stesso piano, mescolando aria e zolle. Una volta sola rimase funambolicamente sospeso tra le sue creature, dimenticando la forza di gravità «famigliare» che lo attraeva verso altro: fu quando disse no a una carriera di contabile, scegliendo l’arte e le sue eterne «distrazioni». Nessuna...

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