Italia

La sorella di Rostagno: «Abbandono non casuale, molte cose sono scomparse»

La pista dei servizi segreti deviati e del traffico d’armi internazionale che arriva al caso Alpi

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 10 novembre 2016
Carla Rostagno ha un solo cruccio: non aver scoperto prima l’archivio abbandonato di suo fratello Mauro. «Chissà quanto altro materiale avremmo potuto ritrovare», dice oggi, speranzosa che la Corte d’Appello confermi la sentenza di primo grado che ha condannato all’ergastolo Vito Mazzara e il boss trapanese Vincenzo Virga. Dopo ventotto anni, è soddisfatta a metà, perché si è fatta luce sugli assassini del giornalista, ma rimangono ancora molti misteri. Uno su tutti: cosa aveva per le mani Mauro Rostagno quando fu ucciso? Di cosa aveva parlato con il magistrato Giovanni Falcone? Com’è possibile che nessuno abbia mai pensato di riportare...

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