Cultura

Qiu Xiaolong: «La sorveglianza non ci salverà»

Qiu Xiaolong: «La sorveglianza non ci salverà»Una scultura di Tianzhou Chen

QIU XIAOLONG Intervista allo scrittore cinese di «Processo a Shanghai», da domani in libreria per Marsilio. Nei suoi polizieschi, l’autore indaga tra le maglie di una società inafferrabile, in continuo cambiamento. «Con Deng, Pechino aveva scelto un basso profilo. Oggi la politica estera è assai più aggressiva. Tutto ciò preoccupa molto anche il protagonista del romanzo». «Il prossimo episodio con l’ispettore Chen sarà ambientato durante il lockdown. Lì, l’apparato di controllo era assoluto»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 23 settembre 2020
Milioni di copie vendute, tradotto in venti paesi, Qiu Xiaolong (nato a Shanghai e da tempo residente a St Louis negli Usa) ha saputo creare una serie poliziesca di grande successo di cui l’ultimo tassello è Processo a Shanghai in uscita per Marsilio domani (pp. 272, euro 18, traduzione dall’inglese di Fabio Zucchella). Il personaggio principale dei romanzi è l’ispettore capo Chen Cao, «enigmatico» funzionario e poliziotto nonché poeta, traduttore e raffinato buongustaio (caratteristica che negli Usa ha fatto accostare Chen a Montalbano di Camilleri): è disincantato rispetto all’evoluzione politica cinese ma finisce suo malgrado per fare carriera. Spirito romantico,...

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