Europa
La Spagna si riscopre plurale
Elezioni in Spagna Nulla è come prima. Tre scenari, ma uno solo è il preferito dai mercati e dalle cancellerie europee. I socialisti mai così male ma decisivi per ogni governo. Dal País alla vecchia guardia forti pressioni per una «desistenza» con i popolari nel nome dell’unità del paese. Eppure l’alternativa «zapaterista» è ancora praticabile
L’ultimo dibattito tv tra Sanchez (Psoe, a sinistra) e Rajoy (Pp, a destra) – Reuters - LaPresse
Elezioni in Spagna Nulla è come prima. Tre scenari, ma uno solo è il preferito dai mercati e dalle cancellerie europee. I socialisti mai così male ma decisivi per ogni governo. Dal País alla vecchia guardia forti pressioni per una «desistenza» con i popolari nel nome dell’unità del paese. Eppure l’alternativa «zapaterista» è ancora praticabile
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 22 dicembre 2015
Nell’incertezza generale, il giorno dopo il voto spagnolo una cosa è chiara: la formazione del prossimo governo passa dalle scelte del Partito socialista. La malconcia formazione di Pedro Sánchez, infatti, è l’unica che può giocare su più tavoli: è debole, ma indispensabile. La consegna del momento, dunque, è mantenere la calma. Ieri il numero due César Luena si è limitato a dichiarazioni di prammatica: «Tocca al Pp prendere l’iniziativa, noi agiremo con prudenza e responsabilità». Le sirene dei conservatori si fanno sentire: «Dialogheremo con generosità per trovare un’intesa» ha affermato Mariano Rajoy, al quale i socialisti avevano anticipatamente già mandato...