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La spartizione della Siria del nuovo triangolo mediorientale
Il summit di Ankara Un Paese, membro della Nato dagli anni ’50, bastione dell’Alleanza contro Mosca, si è messo d’accordo con la Russia e con l’Iran, bestia nera di Usa e di Israele
Membro delle forze di autodifesa del Rojava durante un funerale dopo l’attacco turco ad Afrin – foto Afp
Il summit di Ankara Un Paese, membro della Nato dagli anni ’50, bastione dell’Alleanza contro Mosca, si è messo d’accordo con la Russia e con l’Iran, bestia nera di Usa e di Israele
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 aprile 2018
Nella sedicente pax syriana, quando è il Cremlino che taglia le fette di torta, bisogna sapersi accontentare e inghiottire qualche boccone amaro. I curdi dovranno archiviare i sogni di uno stato facendosi bastare, se regge, Assad non riavrà lo spicchio di Nord siriano in mano ai turchi e Israele potrà mettere in sicurezza il Golan occupato nel 1967 se smette di bombardare in territorio siriano. Ai jihadisti resterà la “discarica” di Idlib dove cominciare a riciclarsi. Con il vertice di Ankara tra Erdogan, Putin e Hassan Rohani si è definito il nuovo triangolo mediorientale: si tratta dell’evoluzione più paradossale della...