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La stampa e il Paese, una distorsione storica

La stampa e il Paese, una distorsione storica

Media e potere Gravissime le ingiurie ai giornalisti da parte di esponenti di governo e dirigenti M5S. Tanto più che proprio loro minacciano tagli indiscriminati alla stampa cooperativa, che costituisce un presidio al pluralismo. Eppure una «questione stampa» si pone in Italia, ed assume forme di distorsione che ci segnalano fra le democrazie più avanzate dell'Occidente

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 15 novembre 2018
Le ingiurie ai giornalisti degli esponenti di governo e dirigenti 5S sono gravi, giustamente accolte da un coro di reazioni indignate. Tanto più che proprio loro, contraddittoriamente, minacciano tagli indiscriminati alla stampa cooperativa, che costituisce un presidio indispensabile al pluralismo giornalistico. Eppure una «questione stampa» si pone in Italia, ed assume forme di distorsione che ci segnalano fra le democrazie più avanzate dell’Occidente. Si tratta di cose ben note e dibattute da anni, dalla concentrazione monstre di Berlusconi, alla precarietà occupazionale crescente dei giornalisti, soprattutto giovani, che vedono pesantemente condizionata la propria libertà professionale. E certamente da segnalare è l’eccesso...

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