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La Storia non insegna. Per i No-Tav, carcere duro

La Storia non insegna. Per i No-Tav, carcere duroManifestazione No-Tav

Memoria Nel 1962 quei giovani anarchici, milanesi e socialisti, furono arrestati (per il rapimento del viceconsole spagnolo) e poi liberati. Oggi la giustizia è feroce contro i "terroristi" che usano le molotv contro il cantiere di Chiomonte

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 29 marzo 2014
Nel 1962, un gruppo di giovani anarchici milanesi e socialisti dissidenti rapì il viceconsole spagnolo di Milano, per salvare la vita a Jorge Conill Valls, che rischiava la pena di morte in Spagna per alcuni attentati dimostrativi del tutto innocui contro il regime franchista. Portato in una cascina vicina al confine svizzero, il viceconsole fu liberato quando si diffuse la notizia che la pena di morte a Conill Valls era stata commutata in trent’anni di prigione. Poco tempo dopo, i rapitori furono arrestati e processati a Varese. Condannati a pene irrisorie, vennero subito scarcerati. Non era la prima volta che...

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