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La strage come risposta alla democrazia conflittuale

La strage come risposta alla democrazia conflittualeUn aspetto dei funerali che si sono svolti nell'interno del Duomo. Fuori dal Duomo una folla immensa – Torino/LaPresse

12 dicembre ’69 Quella strage racconta la modalità regressiva delle classi dirigenti italiane di fronte alle crisi e alla loro incapacità nell'assorbire l'ingresso delle masse nella vita pubblica

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 12 dicembre 2021
Il 12 dicembre 1969, cinquantadue anni fa, è una data che racconta molto dell’Italia di fine anni Sessanta. È un Giano bifronte della storia del Paese che sintetizza le grandi spinte progressive emerse dalle lotte sociali delle classi subalterne nel corso del biennio 1968-1969 (la più grande mobilitazione operaia e sindacale della storia della Repubblica) e le recrudescenze regressive delle classi proprietarie deflagrate, in maniera anonima e non rivendicata, con la strage di Piazza Fontana e gli attentati di Roma. Il 12 dicembre il Senato votava l’approvazione in prima lettura dello Statuto dei Lavoratori (diverrà legge il 20 maggio 1970...

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