Cultura
La strategia delle macerie
Archeologia in guerra Un’intervista con Franco D’Agostino, docente di assiriologia presso l’università La Sapienza di Roma. «Non possiamo ignorare la perdita di vite umane e il dolore provocato dall’esilio. Altrimenti saremmo come chi lucida l’argenteria mentre la casa brucia»
L'orchestra del partito Baath di Homs suona fra le rovine del Teatro Romano di Palmira
Archeologia in guerra Un’intervista con Franco D’Agostino, docente di assiriologia presso l’università La Sapienza di Roma. «Non possiamo ignorare la perdita di vite umane e il dolore provocato dall’esilio. Altrimenti saremmo come chi lucida l’argenteria mentre la casa brucia»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 marzo 2017
La strategia distruttiva verso i beni culturali che il sedicente Stato Islamico porta avanti nei territori sotto il suo controllo, accanendosi con la medesima furia sia sui monumenti antichi che su quelli di epoca islamica non corrispondenti all’ortodossia musulmana, induce a focalizzare il problema del patrimonio a rischio sull’iconoclastia di una minoranza, seppur fragorosa. Ma sullo sfondo c’è il conflitto siriano, con il terribile corollario di morti, lo sradicamento di intere generazioni di intellettuali e la disgregazione di quel tessuto sociale che forma l’humus su cui la cultura di un paese deve fondarsi. A questo proposito abbiamo sentito Franco D’Agostino,...