Internazionale
La strategia di Teheran: confessioni estorte per comminare pene capitali
Iran Negli ultimi giorni almeno sei i casi di giovani manifestanti accusati del reato di "insulto a dio": una 16enne curda, cinque sportivi e un 21enne
Teheran in piazza – Ap
Iran Negli ultimi giorni almeno sei i casi di giovani manifestanti accusati del reato di "insulto a dio": una 16enne curda, cinque sportivi e un 21enne
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 16 dicembre 2022
I I Si chiama Sonia Sharifi, ha 16 anni, vive ad Abdanan, città nell’ovest dell’Iran ed è curda. Rischia la pena di morte per il reato di moharebeh, «guerra a dio», nel codice penale iraniano formula usata per punire atti considerati sovversivi dell’ordine costituito. Pena prevista: la condanna a morte. Sonia era stata arrestata a metà novembre durante proteste ad Abdanan. Secondo l’associazione Kurdistan Human Rights Network, con sede in Francia, in carcere le è stata estorta una confessione: aver preparato molotov e aver scritto slogan contro la Repubblica islamica. Alla famiglia non è stata data alcuna notizia, né la...