Cultura
La strategia di un massacro
Genocidio armeno La ricorrenza della tragedia del 1915 va oltre la riflessione storica rivelando la natura politica di quell’insieme di eventi. E le dinamiche della vicenda rimandano non tanto a letture basate sull’arbitrio, bensì alla «modernità» dell’omicidio di Stato
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Genocidio armeno La ricorrenza della tragedia del 1915 va oltre la riflessione storica rivelando la natura politica di quell’insieme di eventi. E le dinamiche della vicenda rimandano non tanto a letture basate sull’arbitrio, bensì alla «modernità» dell’omicidio di Stato
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 17 aprile 2015
La ricorrenza del genocidio del popolo armeno pone a tutt’oggi una serie di interrogativi la cui natura sopravanza la riflessione storica e l’esercizio storiografico per rinviare, semmai, alla natura politica di quel tragico insieme di eventi. Quindi, per più aspetti, alla sua attualità e modernità. Questione tanto più aperta se si pensa che un paese come la Turchia contemporanea, la cui fondazione è anche legata a quel massacro indiscriminato, mantiene, per statuto politico e insieme di disposizioni legislative, il divieto di riconoscere la concretezza di tali fatti, praticando un vero e proprio negazionismo di Stato. Per accezione comune con il...