Politica
La strategia immobile. Il Pd resta fermo altrimenti si spacca
Democrack Dem corteggiati da M5s e Forza Italia, il rischio rottura. Poi il sollievo Guerini: grave, regolano i rapporti di forza interni con le presidenze. Orlando, Boccia, Verini, Cuperlo: «La scheda bianca è un errore, ora un nostro nome»
Matteo Renzi al suo primo giorno da senatore – LaPresse
Democrack Dem corteggiati da M5s e Forza Italia, il rischio rottura. Poi il sollievo Guerini: grave, regolano i rapporti di forza interni con le presidenze. Orlando, Boccia, Verini, Cuperlo: «La scheda bianca è un errore, ora un nostro nome»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 marzo 2018
«Si annuncia un governo populista, il primo esperimento europeo di un governo populista». Emanuele Fiano, deputato del Pd firmatario di una legge che istituisce il reato di propaganda del regime nazi-fascista, sospira. Molto preoccupato. Alle sei del pomeriggio tutti i cellulari presenti in Transatlantico trillano una sola notizia: al senato la Lega ha votato Anna Maria Bernini, Salvini sfida il Cavaliere. Se Fiano si incupisce, sui volti degli altri democratici si disegnano sorrisi. «Grande inciucio tra M5s e Lega per le poltrone», attacca Alessia Morani. Michele Ansaldi twitta: «Di Battista che lancia accorato appello per votare Forza Italia al Senato...