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La svolta europea e la sfida per la sinistra

La svolta europea e la sfida per la sinistraNicola Fratoianni – LaPresse

Recovery fund I soldi non servono a nulla, se finiscono nelle tasche sbagliate. Il tema principale per la sinistra oggi è tuttavia come fare la propria parte perché il piano di recupero e resilienza parli la lingua della conversione ecologica, dei diritti del lavoro, del welfare e dei beni comuni, dell’investimento sulla scuola, sull’università e sulla ricerca pubblica anziché quella dei desiderata di una Confindustria che punta a prendere tutto liberandosi da ogni vincolo

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 luglio 2020
All’appuntamento con la storia l’Unione europea poteva sgretolarsi o rilanciarsi. Ha scelto la secondo strada. La Germania ha compreso che non poteva affrontare la crisi post-Covid allo stesso modo di quella dei mutui subprime. Imporre la via dell’austerità come soluzione alle voragini economiche e finanziare di alcuni paesi dell’eurozona avrebbe semplicemente significato l’avvio di un processo destabilizzante e dagli esiti imprevedibili. Rimaneva una sola possibile soluzione, che molti di noi invocavano da anni, ovvero il trasferimento alle aree più colpite di risorse reperite attraverso l’emissione di Eurobond. È questa la vera novità: per la prima volta si ammette la possibilità...

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