Politica

La «Torino in comune» di Airaudo

La «Torino in comune» di AiraudoMaurizio Landini, segretario della Fiom, e Giorgio Airaudo, a lungo il suo numero due

Amministrative Sel rompe con il sindaco Fassino, l’ex Fiom oggi parlamentare si candida per tutta la sinistra

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 6 novembre 2015
A chi nel 2011 osava dire che il prossimo sindaco di Torino avrebbe dato l’addio alla Fiat veniva dato del «barbutun», versione piemontese, per l’esattezza chiampariniana, del «gufo» renziano. Nel 2015 il Lingotto si chiama Fca, guarda Oltreoceano e ha sede fuori confine; quel che rimane di Mirafiori sconta, invece, lunghi periodi di cassa integrazione e vive con incertezza il proprio futuro. Com’è cambiata la città in questi anni di crisi? Si è impoverita, ha perso l’ebbrezza, forse un po’ effimera, dell’economicamente insostenibile Olimpiade 2006, ed è diventata il capoluogo più povero del Nord Italia. Piero Fassino, eletto quatto anni...

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