Politica
La tortura c’è. Ma non alla Diaz
Giustizia Come richiesto dal governo, l’aula della Camera vota nella notte un testo pasticciato. Sel e il M5S: «Così, il reato non si potrebbe applicare ai fatti condannati dall’Europa»
La protesta durante l’irruzione alla scuola Diaz – Reuters
Giustizia Come richiesto dal governo, l’aula della Camera vota nella notte un testo pasticciato. Sel e il M5S: «Così, il reato non si potrebbe applicare ai fatti condannati dall’Europa»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 10 aprile 2015
Eleonora MartiniROMA
«Nessuno deve avere paura dell’introduzione del reato di tortura, anzi deve avere paura che non ci sia». Matteo Renzi la fa facile: mentre riconferma la sua piena fiducia a De Gennaro, sprona di nuovo il Parlamento a dare una risposta adeguata alla condanna emessa martedì scorso dalla Corte europea dei diritti dell’uomo contro l’Italia per la mattanza commessa dalle forze dell’ordine nella scuola Diaz durante il G8 di Genova. Lo stesso fa il Guardasigilli Andrea Orlando per «un voto il più ampio possibile per andare a Strasburgo e rivendicare un risultato non del governo ma di tutto il Parlamento». Ma...