Cultura
La traccia delle cose assenti
GEOGRAFIE SENTIMENTALI Una intervista con l’artista giapponese Chiharu Shiota, in mostra alla Blain Southern di Londra. Fino al 19 gennaio, si potranno attraversare le trame della sua ultima installazione «Me Somewhere Else». Sculture disegnate, immersive e monocromatiche, votate a un colore per evocare un immaginario
Chiharu Shiota, «Me Somewhere Else», un particolare dell’installazione alla Blain Southern foto di Peter Mallet
GEOGRAFIE SENTIMENTALI Una intervista con l’artista giapponese Chiharu Shiota, in mostra alla Blain Southern di Londra. Fino al 19 gennaio, si potranno attraversare le trame della sua ultima installazione «Me Somewhere Else». Sculture disegnate, immersive e monocromatiche, votate a un colore per evocare un immaginario
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 19 dicembre 2018
Quello di Chiharu Shiota è un cosmo filato di reti, sinapsi, onde che lasciano fluttuare i ricordi e li tengono stretti in un fermoimmagine destinato a durare. Sono libri aperti, ritagli di città, abiti sospesi nel vuoto, letti di ospedale risucchiati in mulinelli macroscopici. E poi porte che vanno a socchiudere circoli inquieti, chiavi invischiate dentro a ragnatele trasparenti e impenetrabili, navi che partoriscono nuvole, scarpe allacciate al soffitto. Una geografia intima e astrale che ha preso forma negli anni scandita dai movimenti sempre uguali delle dita dell’artista, di volta in volta impegnate ad annodare il filo intermittente della coscienza....