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La transizione ecologica non è una riforma ma una rivoluzione
Nel 1988 vengono avviati in Europa i programmi di set-aside per limitare gli eccessi di produzione agricola e alimentare. Un episodio legislativo, ma di grande portata simbolica
Kazimir Malevich, "The Woodcutter" 1912
Nel 1988 vengono avviati in Europa i programmi di set-aside per limitare gli eccessi di produzione agricola e alimentare. Un episodio legislativo, ma di grande portata simbolica
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 31 marzo 2021
Come bene argomentato da P.G. Ardeni e M. Gallegati l’annunciata rivoluzione verde europea e la sua versione italiana, la transizione ecologica, sembrano esaurirsi in un progetto di innovazione tecnologica orientato a ridurre i gas climalteranti, a limitare gli impatti dell’energia fossile, a rendere insomma il mondo un po’ meno sporco e a continuare tuttavia nella «crescita». Come se il problema fosse solo questo. C’è un treno che corre a velocità crescente e in traiettoria lineare, senza stazioni e senza destinazione finale, che sembra voler uscire dalla terra e continuare nello spazio delle galassie, e l’ambizione è di fargli produrre meno...