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La trappola del «change maker»

La trappola del «change maker»Foto Reuters

Elezioni Usa Il libro di Andrew Spannaus Perché vince Trump aiuta a inquadrare meglio il personaggio. Anche a capire perché nessuno si spaventa dei suoi toni razzisti

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 6 agosto 2016
«Primo compito di qualsiasi campagna elettorale è incorniciare la domanda a cui si vuole che rispondano gli elettori. Per Donald Trump questa elezione ha da essere un referendum sul cambiamento: siete soddisfatti di come vanno le cose in America? Per Hillary Clinton l’elezione deve essere un referendum su Trump: «siete disposti a consegnare i codici nucleari a un tipo autoritario dal grilletto facile?». Questa estrema semplificazione della corsa per la Casa Bianca, proposta da Doyle McManus sul Los Angeles Times, è la chiave perfetta, nella sua essenzialità, per leggere quanto sta accadendo negli Stati Uniti dopo le due convention di...

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