Internazionale
La Tunisia sommersa: dopo il voto la comunità Lgbt divisa tra paura e fiducia
Diritti Le vittorie del conservatore Saied alle presidenziali e degli islamisti di Ennahda alle politiche rinviano ancora la depenalizzazione dell'omosessualità. Ma c'è chi festeggia lo stesso per il voto anti-establishment
Una manifestazione per i diritti Lgbt in Tunisia
Diritti Le vittorie del conservatore Saied alle presidenziali e degli islamisti di Ennahda alle politiche rinviano ancora la depenalizzazione dell'omosessualità. Ma c'è chi festeggia lo stesso per il voto anti-establishment
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 23 ottobre 2019
C’è una Tunisia sommersa, che non si prende per mano per paura di essere torturata dai poliziotti. La stessa che ha guardato i festeggiamenti di piazza per la vittoria di Kais Saied tra paura e fiducia. Paura per l’ascesa di un presidente che si è più volte dichiarato contro la depenalizzazione del reato di omosessualità e fiducia in quell’inversione di rotta rispetto all’establishment a scapito delle libertà individuali che ha sedotto anche tanti attivisti. E poi ci sono i 52 seggi di Ennahdha, il partito islamista moderato, figli di un voto utile, frutto della mancanza di partiti anti-sistema con programmi...