Visioni

La variabile immorale

La variabile immorale

Cinema «Steve Jobs» di Danny Boyle, liberamente ispirato al libro di Walter Isaacson, con Michael Fassbender in odore di Oscar. Un ritratto attaccato alle piccolezze umane, quasi moralista

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 21 gennaio 2016
La presentazione del primo Macintosh, nel 1984, al De Anza Community College di Cupertino, in California; quella del nero computer cubico per scuole, della NeXT, avvenuta quattro anni dopo all’Opera House di San Francisco. E quella, trionfale, dell’ iMac, nel 1998, ancora a San Francisco, alla Davies Simphony Hall. Sono i tre atti in cui è diviso Steve Jobs, il nuovo biopic sul co-fondatore della Apple, liberamente adattato dal librone di Walter Isaacson, e (anche se il tono è meno epico, più da camera) un film che aspira alla grande tradizione cinematografica sui geniali e spietati tycoon americani, di cui...

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