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La variante del trasformista

La variante del  trasformista

Il colonnino infame Da Crispi a Giolitti, da Moro, da Walter a Veltroni che ce lo rifilava nelle bustine con le figurine dei calciatori allegate all’Unità, per noi italiani il trasformismo è sempre stato una cosa seria

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 27 febbraio 2021
Sette miliardi di umani messi in riga da capi tosti, tra cui politici con poteri più o meno pieni, generali con le stellette, scienziati con le palle -alcune delle quali più o meno piene per le uscite di Salvini e/o Bonaccini- banchieri con migliaia di miliardi, Arcuri con milleduecentottanta messaggini di Benotti… insomma, l’intera comunità dei conquistadores del Pianeta Azzurro in guerra contro l’ultimo organismo ribelle: ‘stu virùs piccirillo piccirillo che è adesso davanti a un bivio: trasformarsi o morire! E lui, meschino, da cinese che era, per sfuggire a vaccini, tamponi e doppie mascherine, mò parla inglese, sudafricano, brasiliano,...

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