Alias Domenica
La vena dionisiaca dell’artista-ierofante
Speciale Classical reception Il poverista greco, che scelse l’Italia come sua seconda patria, ebbe sempre un rapporto felicemente dialettico col classico. Lo dimostra questa performance del 1973, in cui assumendo lo statuto di Doppelgänger, egli «contaminava» il dio Apollo
Jannis Kounellis: grande, Senza titolo, una performance del 1973
Speciale Classical reception Il poverista greco, che scelse l’Italia come sua seconda patria, ebbe sempre un rapporto felicemente dialettico col classico. Lo dimostra questa performance del 1973, in cui assumendo lo statuto di Doppelgänger, egli «contaminava» il dio Apollo
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 agosto 2020
Nel 1973 i visitatori della galleria d’arte romana «La Salita» si trovarono di fronte una singolare installazione: a un tavolo fratino, sul quale era disposto il calco sezionato di una statua maschile antica, sedeva un uomo con il volto coperto da una maschera (ancora un calco, tratto da una testa di Apollo di età classica), mentre alla sua destra un flautista eseguiva un brano di Mozart. Un corvo impagliato appollaiato sul tronco della statua completava la scena. L’uomo con la maschera era Jannis Kounellis, all’epoca tra i nomi di maggior spicco della cosiddetta Arte Povera. L’artista greco, che a vent’anni...