Internazionale
La vera «rivoluzione politica» di Bernie Sanders
Primarie Usa I precedenti del ’68 e del ’72 non sono confortanti ma Hillary Clinton adesso sembra davvero il «vecchio establishment». E la domanda diventa legittima: può davvero vincere la nomination un ebreo socialista di settant'anni?
Bernie Sanders – Reuters - LaPresse
Primarie Usa I precedenti del ’68 e del ’72 non sono confortanti ma Hillary Clinton adesso sembra davvero il «vecchio establishment». E la domanda diventa legittima: può davvero vincere la nomination un ebreo socialista di settant'anni?
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 11 febbraio 2016
Le domande, adesso, dopo l’esito delle primarie in New Hampshire, sono semplici. Ma incredibilmente pertinenti. Bernie Sanders può arrivare fino in fondo? Fino alla vittoria? Può essere lui il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti? Può essere lui, alla fine, il prossimo presidente degli Stati Uniti? Può un signore nato nel 1941, che si autodefinisce «socialdemocratico», talvolta «socialista», un ebreo di Brooklyn che da giovane trascorse un periodo significativo in un kibbutz comunista del nord d’Israele, può essere lui a raccogliere l’eredità del primo presidente africano americano? Già il porsi queste domande dà il senso e la dimensione di...