Scuola
La verità, tutta la verità sui concorsi universitari
Saperi Tra regole vuote, leggi fasciste e organismi bizantine così muore la ricerca. Ma chi controlla i controllori? Non sarebbe meglio affidarsi all’autogoverno di un Cun stile Csm?
I precari della scuola contro la riforma Gelmini a Milano, nel 2010 – Paolo Poce - Emblema
Saperi Tra regole vuote, leggi fasciste e organismi bizantine così muore la ricerca. Ma chi controlla i controllori? Non sarebbe meglio affidarsi all’autogoverno di un Cun stile Csm?
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 29 ottobre 2013
Maurizio Matteuzzi BOLOGNA
In un articolo di Giuliano Foschini su la Repubblica del 20 ottobre relativo ai «concorsi truccati» si legge che «Onida e Cheli offendono i pm». E che, udite udite, l’inchiesta criticata dai suddetti riguarderebbe «alcune sentenze pilotate al Tar di Bari». Ma come, non era l’università il luogo del malaffare? Che c’entrano le sentenze? Ma allora, direbbe Shakespeare, non c’è del marcio solo in Danimarca; anche in Olanda non è che si stia meglio, vien da dire. Ma il punto che viene in mente è: se ci sono stati pasticci nelle università, giudicano i magistrati. Se poi ci sono stati...