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Non obiettori, la verità vi prego sulla 194
Sanità e diritti Da tempo si discute di come applicare meglio la legge sull’aborto, ma il confronto sembra limitato a soluzioni organizzative. E si è subito arenato davanti al tabù dell’obiezione di coscienza
– Aleandro Biagianti
Sanità e diritti Da tempo si discute di come applicare meglio la legge sull’aborto, ma il confronto sembra limitato a soluzioni organizzative. E si è subito arenato davanti al tabù dell’obiezione di coscienza
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 27 marzo 2014
Per un po’ abbiamo pensato che la nostra coerenza potesse vincere tutto, e per sempre. Da tempo, però, l’applicazione della 194 si ritorce, come abbiamo visto, contro i pochi non obiettori rimasti. Storie simili a quelle di Rossana Cirillo sono la regola in molti ospedali, con la paura di ritorsioni, la penalizzazione della carriera e l’imbarazzo per episodi simili a quelli raccolti da Chiara Lalli («La verità vi prego sull’aborto»). La speranza, dice Ivan Cavicchi, è che stavolta altre voci si facciano sentire, che non cali la tensione passata la notizia. Di questa legge si parla, a corrente alternata, da...