Politica
La via di mezzo tra Renzi e l’Europa
Verso l’intesa: aggiustamento del deficit allo 0,3%. Il premier: trattativa tosta ma produttiva, l’Italia non viene a prendere lezioni o reprimende. Napolitano: dopo anni di austerity, è giusto sollecitare politiche di crescita
Matteo Renzi e Josè Manuel Barroso – Reuters
Verso l’intesa: aggiustamento del deficit allo 0,3%. Il premier: trattativa tosta ma produttiva, l’Italia non viene a prendere lezioni o reprimende. Napolitano: dopo anni di austerity, è giusto sollecitare politiche di crescita
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 25 ottobre 2014
Non c’è bisogno di scomodare la macroeconomia per capire su quale criterio il governo italiano e la Ue si stanno avvicinando a quello che Matteo Renzi definisce «un punto di intesa». Trattasi infatti della classica «via di mezzo», che è sempre il compromesso più semplice, nei litigi di strada come negli austeri consessi della politica economica europea. L’aggiustamento previsto del deficit era dello 0,5%. L’Italia lo aveva fatto scendere allo 0,1%, in nome della fase emergenziale. Tre anni di recessione uno dopo l’altro, una deflazione di fatto: se non è una situazione eccezionale questa! Perché, dunque, non incontrarsi a metà...