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La «via polare» cinese e gli inediti vincoli dello sfruttamento
Cina Globale Il nome "via della seta" assume sempre di più il significato di una trasposizione in termini geopolitici di quanto il capitalismo delle supply chain fa in termini industriali. È a ridosso di questi processi che va registrata la formazione di una classe operaia multinazionale e sottoposta a vincoli inediti per lo sfruttamento globale del suo lavoro
Cina Globale Il nome "via della seta" assume sempre di più il significato di una trasposizione in termini geopolitici di quanto il capitalismo delle supply chain fa in termini industriali. È a ridosso di questi processi che va registrata la formazione di una classe operaia multinazionale e sottoposta a vincoli inediti per lo sfruttamento globale del suo lavoro
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 17 febbraio 2018
Piuttosto che infilarsi nel dibattito sulle cause del riscaldamento globale, che considerano un fatto, le autorità cinesi mostrano di riconoscere che lo scioglimento dei ghiacci artici può scompaginare la politica mondiale. Gli scenari futuri prefigurano l’apertura di vie marittime transpolari in grado di accorciare i tempi di percorrenza tra la Cina e l’Europa senza dipendere dai porti russi lungo il passaggio a Nord Est. Se percorribili queste rotte ridurrebbero la centralità del canale di Suez e del Mediterraneo sulla tratta tra Cina ed Europa. Il libro bianco Politica cinese sull’Artico, pubblicato lo scorso 26 gennaio, ricalca i toni giù usati per...