Alias Domenica
La «vie moderne» tra vicoli e generi
A Napoli, Gallerie d’Italia, una mostra sugli artisti napoletani a Parigi nell'Ottocento Il più fortunato fu De Nittis, e poi Gemito, Mancini... Tra fedeltà espressive e diluizioni illustrative, il rapporto con la città dell’impressionismo fu vivo e peculiare
Antonio Mancini, «Bambino con la rosa in bocca», 1872, Napoli, collezione privata
A Napoli, Gallerie d’Italia, una mostra sugli artisti napoletani a Parigi nell'Ottocento Il più fortunato fu De Nittis, e poi Gemito, Mancini... Tra fedeltà espressive e diluizioni illustrative, il rapporto con la città dell’impressionismo fu vivo e peculiare
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 14 gennaio 2018
Gennaro De LucaNAPOLI
Epicentro della modernità, nella seconda metà dell’Ottocento Parigi è un magnete irresistibile per le ambizioni di molti artisti italiani. Più che una moda, andarci era una risorsa: nessun posto più della capitale francese poteva dirsi, infatti, piazza migliore per guadagnare fama universale. «La Francia è la terra in cui uno di talento può diventare ricco assai» dirà il napoletano Vincenzo Gemito. Ed è proprio a Napoli che si tiene in questi giorni, e fino all’8 aprile, la mostra Da De Nittis a Gemito I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo (Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, a cura di Luisa Martorelli...